Chi scrive si chiama Francesco D’Antuono, ha 47 anni e si assume tutte le responsabilità di quello che leggerete di seguito.
Pur condannando il modo di dimostrarlo, bisogna ammettere che i tifosi dell’Us Angri hanno pienamente ragione.
I calciatori del Costa D’Amalfi, Napoli Vincenzo, portiere e Marino Aldo, centravanti, con il loro comportamento irriguardoso e scellerato nei confronti dei supporter grigiorossi hanno rovinato quanto di buono il Costa D’Amalfi ha fatto sul campo.
E solo il senso di responsabilità e di maturità degli ultras angresi hanno evitato il peggio.
I tifosi hanno ragione.
Anche a contestare la propria squadra. Nel calcio si parla tanto di gruppo unito, gruppo che nei momenti difficili si compatta, fa quadrato e porta a casa il risultato.
Ad Angri non esiste un gruppo
Un gruppo è un insieme di persone interdipendenti che perseguono un fine comune e nel quale esistono delle relazioni psicologiche esplicite e reciproche. Le condizioni per la buona riuscita di un gruppo sono 3: interesse comune, comunicazioni, azione comune per qualcosa.
Adesso più che mai non bisogna mollare, dovete lottare ancora di più. Lo dovete in primis agli addetti ai lavori. Primo fra tutti a Pasquale il magazziniere che ogni Domenica mentre Voi state con le vostre mogli e le vostre fidanzate a divertirvi, lui è allo stadio a lavare magliette e pantaloncini. Lo dovete ai tifosi che pur manifestando in modo sbagliato il loro dissenso hanno perfettamente ragione nel sostenere che da voi meritano di più.
Al Mister Vitter e al suo staff che non si risparmiano mai.
A chi sta scrivendo queste parole perché nonostante tutte le difficoltà è sempre al seguito della squadra. Al Segretario Savi il cui impegno non ha paragoni almeno fino in serie B
Mi auguro che queste parole producano l’effetto di scuotere l’animo di tutti Serve ritrovare la rotta, quella intrapresa questa estate, e che ci deve riportare immediatamente portare all’obiettivo minimo di inizio stagione, il raggiungimento dei play off.
E’ che lo crediate o no siamo ancora in corsa